Eiichiro Oda sarà per sempre ricordato come il brillante mangaka che ha scritto e disegnato One Piece fin dalla giovane età fino all’età adulta. La sua dedizione straordinaria a questa opera per oltre 20 anni sembra quasi impossibile da credere.

Ecco come Oda trova nuove idee per il Manga di One Piece
Mantenere un ritmo così costante per così tanto tempo, pubblicando capitoli settimanali di un manga, lo rende un professionista eccezionale che sicuramente ispirerà aspiranti mangaka a intraprendere questa carriera. Tuttavia, non sarebbe saggio prendere il suo esempio, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui si prende cura di sé stesso.
L’aggiornamento arriva direttamente dalla pagina Twitter dell’insider sandman_AP. Riportiamo di seguito il contenuto:
Nel 2012, in un’intervista rilasciata su Shonen Jump Alpha il 19 marzo di quell’anno, Oda spiegava come riuscisse a generare costantemente nuove idee.
Quando diciamo che Oda non è il migliore esempio da seguire, ci riferiamo esclusivamente al suo stile di vita in relazione al lavoro che svolge. Infatti, per trovare costantemente nuove idee, il mangaka era convinto che l’unico modo efficace fosse non dormire e non mangiare.
Questa era la sua convinzione, secondo cui gli esseri umani riescono a generare nuove e brillanti idee solo quando raggiungono i propri limiti. Non era solo un’opinione teorica, ma una pratica che lui stesso metteva in atto. Confidava che ogni volta che completava un capitolo, si sentiva completamente esausto.
Anche se queste dichiarazioni risalgono a diversi anni fa, è difficile immaginare che il suo stile di vita sia cambiato. Di recente abbiamo riportato che il mangaka ammette di saltare spesso i pasti e dormire soltanto tre ore al giorno per dedicarsi al suo lavoro.
Parliamo quindi di una professionalità sicuramente estrema, che ha portato a risultati straordinari. One Piece è il manga Shonen più venduto di sempre, con oltre 500 milioni di copie in tutto il mondo. Questo numero continuerà ad aumentare poiché la serie è ancora in corso e si trova nel suo arco narrativo finale.