Anche in Giappone la pirateria la fa da padrone, da Tokyo arriva una nuova iniziativa per ridurre se non eliminare quasi del tutto il cancro presente in rete che porta via alle aziende milioni di dollari all’anno.
Giappone VS Pirateria
A partire da questo mese partirà la nuova iniziativa atta a contrastare i 580 siti stranieri i quali presentano al suo interno numerosi manga e anime, la maggior parte di essi localizzati nel territorio della Repubblica Popolare Cinese proponendo un sito a pagamento che permette con poche centinaia di yen di visualizzare gli episodi. La pirateria in Giappone è un crimine che potrebbe costare a chi la commette 10 anni di carcere e una multa di 10 milioni di yen.
Lo scorso 18 luglio un uomo della città di Kaga è stato arrestato dalla divisione protezione ambientale e consumatori della polizia prefetturale di Ishikawa per aver caricato il decimo volume dell’attacco dei giganti sull’applicazione PSP Share. Approvare cosi come diffondere materiale pirata è severamente vietato nel paese del sol levante. L’iniziativa prende il nome di M.A.G ossia Manga-Anime Guardians. Il servizio invierà una serie di richieste di takedown nei confronti dei siti incriminati (per la maggior parte cinesi) offrendo allo stesso tempo 500 titoli cartacei e 80 serie animate a pagamento.
Al suddetto sito si uniranno molti altri con il tempo ma la domanda sorge spontanea, saranno disposti i nipponici a pagare per leggere un manga online o visualizzare gli Anime? Cosa ne pensate? A voi i commenti e considerazioni personali.